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Mary Wigman: un'idea della danza come linguaggio piuttosto che come diletto

50 anni ci separano dalla morte di Mary Wigman, grande artista nata nel 1883 ad Hannover. Oggi sarebbe stato il suo compleanno! Cancellata praticamente da gran parte della letteratura sulla danza, il mio sogno è quello di renderle omaggio attraverso la mia ricerca artistica e la mia pratica di insegnamento della danza. Mi piacerebbe anche, vista la mia conoscenza del tedesco, tradurre tante delle sue pubblicazioni che al momento sono disponibili solamente in lingua tedesca. 

 

Mary Wigman è stata per me un'ispirazione in un momento buio della mia vita in cui avevo perso l'ispirazione e il senso di quello che facevo. Per me la danza ha sempre significato una vocazione profonda, più che un diletto dei sensi volubile a mode e a gusti slegati dall'anima. La mia scelta di diventare ballerina professionista mi ha portato in certi momenti ad odiare l'ambiente della danza poiché questo era così artefatto, così meccanico e legato a questioni commerciali, che veniva meno per me il motivo di fare arte. Per me l'arte della danza ha a che fare col sentire, con una comunicazione autentica con gli altri, col mettersi in contatto con se stessi nel profondo... Conoscendo la storia di questa artista, così travagliata per certi versi, ho capito che il mio percorso all'interno del mondo della danza doveva seguire il suo, una strada non battuta quindi. 

 

Nella sua autobiografia Mary Wigman racconta di come avesse iniziato a fare danza da grande, senza grandi premesse o vantaggi che derivassero dal tipo di fisico o dall'età che aveva. Avrebbe dovuto maritarsi e condurre una vita da "brava donna" di quei tempi, ma un'inquietudine la portò a rischiare e a raggiungere un ideale più alto nella sua vita. Iniziò a studiare ginnastica ritmica con Dalcroze e in seguito danza e coreografia con Laban.

 

Al di là delle vicissitudini legate al nazionalsocialismo - per cui è stata a posteriori molto criticata - io credo che questa artista meriti di essere conosciuta e ricordata anche ai giorni nostri, al di là delle questioni politiche legate al suo vissuto. Trovo ingiusto che le sia assegnato un ruolo marginale, visto che ha ispirato grandi pioniere anche nel campo della danza moderna e della danzaterapia. La sua storia, la sua personalità e originalità sono uniche e non credo che sia giusto giudicarla per le sue scelte personali di vita, vista la complessità dell'epoca in cui è vissuta. La sua arte è stata inizialmente giudicata da Hitler "arte degenerata" per poi essere "apprezzata" in quanto arte in linea col partito nazista. Mary Wigman è stata un'artista scomoda, una voce fuori dal coro e le sue performances venivano o amate o odiate. Anche su questo punto sarebbe interessante approfondire la ricerca, poiché l'arte è una forma di compensazione del periodo storico in cui si vive, in quanto produzione spontanea proveniente dal regno dell'inconscio. Io credo che, senza voler dare giudizi che sarebbero fuori luogo, si debba se non altro considerare il suo contributo a livello artistico e soprattutto umano. 

 

Lei aveva capito il potenziale universale contenuto nella danza e per questo aveva creato dei pezzi che presupponessero l'uso della maschera: questa annullava infatti l'identità personale dell'attore/ballerino permettendo così la trasmissione, attraverso il corpo e i gesti, di  un alto contenuto simbolico universale. I ballerini non dovevano conformarsi gli uni agli altri ma potevano mantenere la propria individualità, pur dovendo cercare una sintonia basata su musicalità ed espressione artistica. Mary Wigman aveva capito che la danza poteva dare voce anche all'oscurità dell'essere umano, alle sue pulsioni più profonde, ai più intimi recessi dell'anima, ad un'intensità che va oltre le apparenze.

 

Grazie Mary, il coraggio delle persone come te mi fa sperare nella possibilità di opere grandi!

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Presentation about Mary Wigman based on publications in German and English about her life and work - December 2016
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Essay presented at the University of Roehampton as part of the Course in Dance Movement Psychotherapy - January 2017
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